Se pensi che l’estate a settembre sia già finita, a Bormio ti aspettano degli eventi a cui non mancare, per conoscere i sapori antichi della Valtellina e le tradizioni locali. Settembre è anche il mese ideale per andare in vacanza: sono molti gli italiani che lo scelgono per evitare la ressa dei mesi di luglio e agosto.
Potremmo definirla la “sagra del pizzocchero”, ma qui a Bormio la chiamiamo più semplicemente “pizzoccherata”: un evento che il prossimo 4 settembre richiamerà gli amanti di questo tipico piatto valtellinese e i turisti che vogliono provarlo.
Sì, hai letto bene: da via Roma, una pedonale centrale di Bormio, fino alla piazza del Kuerc, dove un tempo si processavano e bruciavano le streghe, ti aspettano ben 800 metri di gustosi pizzoccheri, serviti con acqua, vino, una fetta di torta, l’amaro finale e in regalo un piccolo ricettario.
I pizzoccheri sono preparati da professionisti chef che lavorano nei migliori ristoranti di Bormio. Il costo per partecipare all’evento è di 10 euro, se prenoti entro il 31 agosto; 12 euro dal 1° settembre e 15 euro se paghi nella giornata di domenica 4 settembre. Puoi acquistare i biglietti all’Ufficio Turistico di Bormio, a via Roma 131b (tel. 0342/903300).
La pizzoccherata inizierà la mattina del 4 settembre alle 10,30: ci sarà un’attività di animazione per i bambini, che si ripeterà anche alle 14,30 e che darà ai piccoli la possibilità di diventare cuochi per un giorno.
Alle 11,30 i nostri chef vi mostreranno la preparazione dei pizzoccheri: un conto è leggerne la ricetta e un altro è prepararli. Grazie a questa dimostrazione pratica potrai vedere sul campo come si cucina questo nostro piatto.
E finalmente, al suono della campana Bajona – nella Torre delle Ore in piazza del Kuerc – alle 12,30 si va a tavola a gustare i nostri pizzoccheri!
Sono un primo piatto tradizionale valtellinese, il cui nome deriva dal termine dialettale “pit” (pezzetto). Hanno la forma di tagliatelle preparate con farina di grano saraceno, farina bianca, burro, formaggio Casera (un formaggio valtellinese con denominazione di origine protetta), Grana, verze, patate, aglio e pepe.
Verze a pezzetti e patate a piccoli tocchi sono bollite in acqua salata, a cui vanno poi aggiunti i pizzoccheri. Sulla teglia si sparge il Grana grattugiato e il Casera a scaglie. Infine vi si versa il burro sciolto con il pepe.
Questo in breve è il piatto dei pizzoccheri, la cui ricetta troverai nel ricettario insieme alla dettagliata preparazione.
Una volta arrivato a Bormio e dopo aver gustato i pizzoccheri alla pizzoccherata più lunga d’Italia, devi continuare la tua vacanza enogastronomica assaggiando gli altri piatti tipici che troverai in ogni ristorante di Bormio.
Come antipasto devi assolutamente provare gli sciatt (che in dialetto locale significa “rospo”): frittelle tondeggianti di grano saraceno con un cuore di formaggio fuso e servite su un letto di cicoria.
La Valtellina è anche rinomata per la polenta taragna: preparata con farina di mais e di grano saraceno, burro e formaggio Casera o Bitto. Il nome potrebbe derivare dal verbo “tarare”, ossia mescolare, o dal “tarel”, l’antico bastone di legno con cui veniva mescolata nei paioli di rame.
Simili agli sciatt sono i chisciöi: frittelle di grano saraceno con cuore di formaggio fuso e servite con insalata di cicorino, ma di forma diversa rispetto agli sciatt.
Per dolce non puoi perderti il curnat, una ricetta valtellinese a base di farina, uova, zucchero e burro: è come fosse un pane dolce che puoi servire con marmellata, per esempio, o anche mangiare a colazione nel latte.
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